Basilicata: la legge sul GAP non si posticipa e non si tocca

Si sperava che l’ipotesi di un anno di moratoria per la Legge Regionale sul Gap lanciata dalla Regione Liguria “convincesse” anche la Regione Basilicata. La Liguria ha proposto questa moratoria, probabilmente per attendere il risultato della Conferenza Unificata, che ha trattato temi come il gioco d’azzardo ed i siti per giocare al casino online, che dovrebbe sancire normative nazionali e sembrava giusto attendere prima di continuare con regolamenti e restrizioni che potrebbero essere diversi da quelli pensati in fase di Conferenza.

Ma ovviamente, ogni testa (Regione) è un piccolo mondo, quindi in Basilicata questa “moratoria” non ha creato proseliti, almeno per il momento, ed anche le richieste proposte in questo senso da Sapar, società che tutela tante aziende del settore del gioco, in Basilicata non hanno convinto. A nulla sono valse le argomentazioni dell’associazione nell’evidenziare le tante criticità presenti nella Legge Regionale: una tra tante il “famigerato distanziometro”.
In una memoria estremamente dettagliata, Sapar ha sottolineato le altre incongruenze della Legge Regionale facendo leva sull’eventuale accordo futuribile in Conferenza Unificata, sull’attuale assenza di una normativa nazionale e richiedeva, di conseguenza, una moratoria per non arrivare a causare danni economici al settore ludico, già così provato, sia per quanto riguarda gli addetti ai lavori, sia per le risorse che vi sono occupate.

Sapar sta intervenendo lungo tutta la penisola con queste richieste per cercare di mettere i vari regolamenti regionali in stand by, dare un poco di ossigeno alle imprese di gioco ed attendere così, con qualche tranquillità operativa in più, i risultati dell’accordo per il riordino e la ridefinizione di tutto il mondo del gioco d’azzardo pubblico. C’è chi ha ascoltato con attenzione e sta prendendo in esame l’ipotesi di “questa moratoria” e c’è invece, pur ascoltando le motivazioni che stanno portando Sapar ad intervenire a favore dei propri assistiti, si è arroccato dietro le decisioni già prese, e non si vuole muovere di un centimetro.
E questo è esattamente il caso della Regione Basilicata. É stato eccepito così che la Legge Regionale contiene normative di prevenzione e tutela rispetto al pericolo della diffusione del gioco d’azzardo presente sul territorio e che va assolutamente seguita ed applicata sino a quando non si farà un’altra legge, ovviamente.

Si accettano proposte di modifiche (almeno quello) che verranno sottoposte alle Commissioni ed al Consiglio per la valutazione, ma si aggiunge anche che pare non vi siano le condizioni per fare una qualsivoglia variazione, almeno al momento. Naturalmente, le richieste di Sapar sono state visionate ed anche condivise in alcune parti, e la Regione si è impegnata a verificare se vi sia la possibilità di inserire altre forme di premio per chi toglie le apparecchiature da intratenimento. Si sta valutando anche la riduzione sull’Irap, già diminuita dello 0,92% e questo ragionando con i Comuni per tagliare alcune tasse comunali.

Per quanto concerne la problematica delle eventuali ripercussioni relativamente ai livelli occupazionali, poste le difficoltà in cui sono costrette a lavorare le attività ludiche ed i migliori casino online, la Regione ne ha preso atto, ma non “si può sostenere l’installazione degli apparecchi da gioco nei locali”, aggiungendo, inoltre, che alla fine dello scorso anno era stata inviata una lettera ai Sindaci ed ai Comandanti delle varie Polizie Municipali dei Comuni della Regione Basilicata “per sollecitare l’applicazione della legge regionale e la realizzazione degli strumenti di contrasto della ludopatia”. Questo è il “dictat” della Regione Basilicata che non si è “scostata” neppure un centimetro dal suo percorso intrapreso anti gioco. Bisogna prenderne atto.