La Grecia, fino a poco tempo fa Cenerentola d’Europa, tanto da mettere in serio dubbio la possibilità della sua permanenza nell’UE, ha lavorato bene sul piano delle riforme e della riduzione del deficit, tanto da portare l’Eurogruppo a riconoscere tanto impegno e risultati attraverso una riduzione del costo del debito rappresentato dagli aiuti Europei al Paese ellenico.
Contraria a questo il FMI che ritiene ancora a forte rischio la condizione greca e raccomanda all’Europa cautela rispetto agli aiuti a Tsipras.Il Pil Greco si attesterà quest’anno a 1,75% mentre per il 2018 è prevista la possibilità di raggiungimento del livello del 3,5%. Ora al banco degli asini in Europa ci siamo noi, con un modestissimo, forse, 1%, forse meno, ultimi in Europa. Ma se questo non bastasse, siamo ultimi in Europa anche sotto il profilo occupazionale mentre siamo assolutamente primi per il tasso di povertà del popolo italiano.
Alcuni analisti ritengono che l’Italia si stia avvicinando pericolosamente alla condizione di Italexit. Sebbene in casa nostra alcuni, a livello governativo (o ex governativo per essere precisi), si siano premurati di puntualizzare che l’uscita dell’Italia dall’UE porterebbe allo sfascio di quest’ultima, la situazione oggettiva non cambia, purtroppo.