Britannia, il Trono di Spade di Sky

Co-prodotta da Sky insieme ad Amazon Studios, arriva su Sky Atlantic la serie che racconta l’invasione della Britannia da parte dei Romani in stile Game of Thrones.

Britannia come Game of Thrones?

Che mondo sarebbe senza serie TV? Per chi è appassionato de Il Trono di Spade e vuole attendere la stagione finale della popolare e celebrata serie targata HBO tratta dalle opere dello scrittore Martin, prevista tra un anno, non deve disperarsi: Sky Spettacolo e la stessa piattaforma satellitare è lieta di annunciare Britannia, andata in onda il 22 gennaio 2018 su Sky Atlantic. Serie co-prodotta insieme ad Amazon Studios e molto ambiziosa, anche se non ha conquistato in pieno gli spettatori, visto il termine di paragone con Game of Thrones. Del resto, anche The Shannara Chronicles voleva sfruttare il filone fantasy letterario, ma probabilmente la terza stagione non vedrà mai la luce.

Trama di Britannia

Ambientata nel 43 dopo Cristo, una novantina d’anni dopo quel primo tentativo di invadere la Britannia da parte di Giulio Cesare, la serie, come Il Trono di Spade, ruota su vari protagonisti che vogliono conquistare o tenersi stretto il territorio. Un primo tentativo non riuscito, nel quale l’Imperatore romano si era arreso al cospetto di un mondo misterioso, popolato da varie tribù, da donne guerriere e druidi, da diverse forze che ora, a poco meno di un secolo di distanza da quella prima visita, sono costrette ad unire le proprie forze per contrastare l’imponente esercito romano. Un’armata di ventimila soldati e altri in arrivo sotto la guida del generale Aulo Plauzio, un comandante forte che non vuole ripetere il fallimento già vissuto da Giulio Cesare ma che nasconde un segreto che potrebbe mettere a rischio la sua missione.

Cast Britannia e differenze con Il Trono Di Spade

Aulo Plauzio è interpretato da David Morrissey già noto per The Walking Dead ed è la figura principale come lo è Cersei a Game of Thrones, mentre diverse figure accompagneranno per i nove episodi di questa prima stagione. Kelly Reilly è Kerra, figlia del re dei Cantii che deve accantonare le sue divergenze con la sua nemica giurata, la regina Antedia, per poter affrontare gli invasori, mentre i Druidi dell’anziano Veran di Mackenzie Crook daranno il tocco magico-soprannaturale della Britannia che ci viene raccontata a mezzo schermo. La prima puntata è stata un po’ caotica, visti i tanti personaggi che si sono accavallati. Si passa così dal druido reietto Divis di Nikolaj Lie Kaas, in viaggio insieme alla piccola Cait rimasta orfana dopo un massacro da parte dei Romani, alle fila dei Romani, tra i quali troviamo anche Fortunato Cerlino nei panni del centurione che diventerà l’Imperatore Vespasiano. Tante tessere di un mosaico che si andrà a comporre di settimana in settimana, sperando che i prossimi episodi possano permettere allo spettatore di fare la conoscenza di ognuno di essi come succede con Game of Thrones  (quanti ne saranno passati? Eppure gli spettatori si ricordano di tutti!). La serie scritta da Jez Butterworth si interessa all’aspetto più magico delle credenze dei Celti e delle popolazioni indigene. Quello che viene messo in scena non è solo uno scontro fisico, pur rappresentato con violenza e realismo, ma tra due credi diversi, tra due sistemi di valori e divinità. Uno scontro che si consuma in una cornice visivamente affascinante, sulla quale la regia di Metin Hüseyin si concede delle parentesi più leggere, ma  Il Trono di Spade appare più solido, reale e concreto pur in un mondo in cui magia e creature fantastiche esistono, mentre  Britannia si allontana un po’ dal fantasy abbracciando il filone storico.